
Poveri. Ci avevano provato veramente in tutti i modi, i sinceri democratici e i simpatizzanti del mondo arcobaleno, a minimizzare quanto accaduto a Lizzano, paese in provincia di Taranto il cui sindaco martedì sera – mentre i carabinieri stavano identificando degli attivisti Lgbt che protestavano fuori dalla chiesa di san Nicola, dove dei fedeli pregavano per la famiglia e contro il ddl Zan – ha poco democraticamente chiesto a costoro di andare «prima da quelli che stanno dentro».
Hanno sostenuto che quell’incontro di preghiera era stato convocato con un volantino pieno di parole d’odio: falso, quel volantino – pubblicato anche da Open, non un giornale cattolico – recitava: «Rosario per la famiglia (per difenderla dalle insidie che la minacciano, tra cui il Disegno di legge contro l’omotransfobia)». Hanno evidenziato che i carabinieri erano stati chiamati dal parroco, don Giuseppe Zito: e allora? Egli temeva semplicemente disordini, mica ha chiesto…
View original post 168 altre parole