Quando Stalin decise nel 1932 di eliminare milioni di Ucraini in quel genocidio che fu l’Holodomor, egli pianificò una carestia sequestrando le derrate alimentari, vietando il commercio, proibendo gli spostamenti, censurando chi riportava i fatti. Questo crimine contro l’umanità, riconosciuto recentemente da molti Stati del mondo, fu condotto con modalità non dissimili da quelle adottate con la cosiddetta “emergenza pandemica” per il Great Reset.
Un contadino ucraino si sarebbe potuto chiedere: «Perché Stalin non manda provviste, invece di vietare l’apertura dei negozi e ogni spostamento? Non si accorge che così ci fa morire tutti di fame?» Eppure un osservatore non influenzato dalla propaganda comunista gli avrebbe risposto: «Perché Stalin vuole eliminare tutti gli Ucraini, e dà la colpa a una carestia che ha provocato scientemente per questo scopo». Egli avrebbe commesso lo stesso errore di quanti oggi, in presenza di una presunta pandemia…
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