Nel cammino di Dante – come in quello di ciascuno di noi, a pensarci bene – ci sono dei “salti di qualità”, delle soluzioni di continuità, cioè degli accadimenti improvvisi e drammatici che segnano un prima e un dopo. Il dramma, cioè l’evento carico di significato che provoca la nostra responsabilità e ci sfida a “fare la nostra parte” con tutto il suo carico di rischi, non sta solo all’inizio (quando si deve decidere se intraprendere il cammino) e solo alla fine (quando si vede finalmente dove il cammino ci ha portato), ma è in un certo senso continuo (ogni minuto della vita si sceglie se starci o no) e in un altro senso compare invece in momenti determinati (determinati non da noi), quasi a scandire dei livelli di esperienza che si fanno via via più alti e impegnativi.
Era accaduto anche nel viaggio in discesa dell’Inferno, e forse…
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