
Il 28 dicembre 1944 durante la seconda guerra mondiale nel teatro del Pacifico le forze Giapponesi inviarono il sottotenente 小野田寛郎 (Hirō Onoda) nell’isola di Lubang, Filippine, per distruggere varie infrastrutture allo scopo di impedire eventuali sbarchi alleati. Il suo diretto superiore, il maggiore Yoshimi Taniguchi, gli ordinò di non abbandonare il posto fino a che lui stesso non fosse andato di persona a rilevarlo, e tra gli obblighi assegnatigli c’era pure quello di sopravvivere anche solo cibandosi di noci di cocco e soprattutto di non suicidarsi.
Al suo arrivo gli ufficiali Giapponesi già presenti nell’isola impedirono ad Onoda di svolgere il suo compito di distruzione delle infrastrutture, e questo rese più facile l’invasione alleata il 28 febbraio 1945. La superiorità alleata fu schiacciante e Onoda ebbe la fortuna di sfuggire alla cattura rifugiandosi nella giungla assieme a tre commilitoni: Yūichi Akatsu, Shōichi Shimada, e Kinshichi Kozuka. Il piccolo gruppo continuò…
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